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05 agosto 2015

Stig Dagerman



"Dal momento che mi trovo sulla riva del mare, dal mare posso imparare. Nessuno ha il diritto di pretendere dal mare che sorregga tutte le imbarcazioni o di esigere dal vento che riempia costantemente tutte le vele. Così nessuno ha il diritto di pretendere da me che la mia vita divenga una prigionia al servizio di certe funzioni. Non il dovere prima di tutto, ma prima di tutto la vita! Come ogni essere umano, devo avere diritto a dei momenti in cui posso farmi da parte e sentire di non essere solo un elemento di una massa chiamata popolazione terrestre, ma di essere un’unità che agisce autonomamente."

(Stig Dagerman, Il nostro bisogno di consolazione)



Un libretto di poche, davvero pochissime pagine, leggero come il vuoto, gigantesco e lucente come anticipato in copertina dalla riproduzione di un particolare della stanza di Dylan Thomas.

Da tenere in tasca, e centellinare al pari di un liquore prezioso.