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10 ottobre 2016

Orizzonte

La delete della voce
come una natura senza linguaggio
come sparare sulle stelle

viaggiavi al contrario
sapevi chi eri o tentavi soltanto mille strade di valenza?
in volubili strisce di carta appiccicata ai vestiti
eri cosciente o eri in fuga
vagante di un piccolo personale cosmo-angoscia
salvifico razzo interstellare stralunato tra mille
intromissioni nelle galassie-coscienza

ci sono e c'erano tele strizzate sulle strade rosse
perfette lineari incubatrici per le tue  - e mie -  grandi ossessioni
crocifissioni alberi e paurosi segni morti
sensazionali fusioni di peccati

quello che capivo
quello che non capivo
e che non so e che non capisco
il tuo vero piano il tuo solo progetto
farmi vedere farci lottare
combattere per la tua guerra e una pietra nera

era pieno di luce il nostro inverno
ho viaggiato tanto a lungo  
il treno era grigio la musica distorta
graffiavo con foga ogni simbolo indelebile
e tu ritornavi con un'illusione più grande
tutto, tutto, tutto compresso in un gorgoglio impossibile
e perfetto

tutta la vita in un bacio sulla morte

ora il terrore è qui davanti alle istruzioni di un codice
e non c'è più il tempo

ora senza una strada uccido pietosamente le luci di mille divergenze
e nel precipitato di un orizzonte
apro gli occhi

chiedendo di dormire

04 ottobre 2016

L'arte

Tu hai detto: 'Le domande innocenti sono anche le più pericolose'.
Non ho capito cosa significasse. Anche quando la banalità ti offendeva e ti rabbuiavi all'improvviso, quando la volgarità strappava il velo della tua imperturbabilità,  non sapevo interpretare completamente le tue ragioni.
Amavi ferire perché la superficialità ti causava un dolore. E solo nel dolore di un altro potevi specchiarti.
Tremavi d'arte.
Volevi che il mondo intero tremasse, in stato di assedio, alla spada della tua innocenza.